Branding, Consigli

Come sviluppare un Co-Branding di successo

Se stai cercando nuovi sbocchi per rilanciare la tua attività e creare allo stesso tempo un’esperienza unica per il consumatore,
allora impiegare una strategia di co-branding potrebbe essere la strada giusta.  
Sempre di più, infatti, in ogni ambito e settore, dal food, alla tecnologia, fino alla moda, si sente parlare di prodotti nati dalla culla
di partnership e collaborazioni tra due o più aziende o brand che ottengono un enorme successo in termini di rilevanza e visibilità.

Per questa ragione il co-branding viene visto spesso come un approccio win-win, basato sul presupposto del vincere insieme,
per raggiungere soluzioni vantaggiose che possono soddisfare le aspettative di tutte le parti coinvolte.
Se da un lato della medaglia troviamo la visione positiva guidata dalla volontà di vincere insieme e ottenere importanti risultati, dobbiamo sempre considerare che dal lato opposto possono nascondersi limiti e avversità che potrebbero compromettere
il progetto di collaborazione.

Quindi quali passi è più utile seguire per avviare una strategia di co-branding che funzioni davvero?

Per aiutarti a comprendere di più, possiamo paragonare l’avvio di una strategia di co-branding a un lancio spaziale sulla Luna,
difficile da raggiungere, ma se progettato con attenzione e in modo dettagliato, valutando le fruttuose opportunità e gli eventuali rischi può trasformarsi nella missione del secolo.

Scegli il partner “azzurro

▶️ Il primo passo da compiere è trovare il partner che fa al caso tuo, l’azienda con cui stringere il rapporto di amicizia, e per far sì che questo rapporto sia duraturo e profittevole è bene partire chiedendoti “Cosa rende speciale il tuo brand?”

Fatto questo, sarai in grado di trovare l’alleato perfetto, non semplicemente quello giusto, ma quello compatibile con le tue esigenze, per creare un valore in più del prodotto.
Focalizzati sull’individuare:
1. I valori allineati e condivisi con i tuoi;
2. Il posizionamento di rilevanza nel settore, ovvero che sia ben riconoscibile in quel settore, questo per creare una sinergia fluida
e profonda che si rispecchi nell’esperienza offerta al cliente.

🔎Ad esempio, se decidi di collaborare con un brand più “forte” rispetto al tuo, il rischio è quello di passare in secondo piano,
stessa sorte può accadere quando scegli un brand che non rientra nella tua sfera di “conoscenza”. 

Trova la X per “conquistare il tesoro”.

▶️Successivamente devi aver ben chiaro in mente quali sono i tuoi obiettivi di marketing,  in altre parole, quale risultato speri
di ottenere da questo progetto comune.
Diventa quindi fondamentale restringere la cerchia di realtà aziendali che contribuiscano a completare e non competere
con il tuo business.

🔎Prendiamo uno degli esempi più iconici di rivalità, quello tra Coca Cola e Pepsi, che pur condividendo prodotti simili e valori apparentemente compatibili, è difficile pensare a una possibile e vincente strategia di co-branding. 

Una volta stabilito e identificato attentamente l’identikit del nostro partner, è bene considerare lo scenario che può prospettarsi dall’accordo, individuando i vantaggi e svantaggi del progetto di co-branding:

PRO:
1. estendere il raggio d’azione, migliorando
il posizionamento;
2. inserirsi in nuovi mercati, raggiungendo
nuovi pubblici;
3. ridurre notevolmente i costi, contando sul supporto del partner;
4. permettere a un brand piccolo di rafforzarsi e a uno più grande di focalizzarsi su una nicchia;
5. accrescere il valore percepito del prodotto o servizio, diventando più interessante per i consumatori.

CONTRO:
1. il peso di un partner oscurare negativamente l’immagine dell’altro;
2. condividere risorse e costi può portare alla diminuzione di controllo del proprio know how;
3. un budget più ampio potrebbe richiede maggiore sforzo nel distribuire le risorse in modo ottimale;
4. un risvolto negativo può portare a un fallimento
per entrambi se non affrontato con il giusto mindset,

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Arrivati a questo punto ti sarà chiaro, quanto sia importante per un brand, un’impresa o una realtà aziendale relazionarsi, condividere esperienze per maturare e svilupparsi nel mercato.
Tutto questo però non può essere improvvisato, perché come per ogni buona idea, è necessario stabilire un piano d’azione mirato
ed efficace, per essere davvero realizzato.

Ogni buon piano d’azione, anche una relazione di co-branding, è bene che abbia al suo interno anche un monitoraggio dei progressi, questo diventa molto utile ad individuare aspetti molto interessanti e utili facendo si per esempio queste domande:
1. Cosa è bene continuare a fare?
2. Cosa è bene smettere di fare?
3. Cosa si può fare di diverso?

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